Sunday, July 28, 2013

Pollo al miso

Questa ricetta la devo appuntare, lo so gia', altrimenti tra un po' di tempo mi rivedo a cercare affannosamente di fare il collage delle ricette di provenienza.
E' veloce, facile e buona. Tutte ottime qualita', insomma.


Cosa ho usato

  • 1 kg di sovracosce di pollo (le ossa le ho usate per fare un brodino e cuocere il riso)
  • 2 spicchi di aglio
  • un pezzetto di radice di zenzero
  • 3 cucchiai rasi di miso
  • 1 cucchiaio scarso di olio di semi di sesamo
  • 1 cucchiaio di aceto di riso (o mele)
  • 1 cucchiaio di salsa di soia
  • buccia di limone grattugiata (io un pezzettino di limone confit)
  • 1 cucchaino di zucchero e una lacrimuccia di mirin (oppure un po' di miele al posto dei due)
  • 1 cucchiaio di olio
Ho messo nel mini mixer 2 spicchi di aglio e lo zenzero e azionato per tritare, aggiunto tutti gli altri ingredienti e assaggiato. Deve venire saporito ma non salatissimo, con una punta di dolce.
Massaggiare il pollo con questa poltiglia


Ho fatto marinare per un'oretta in frigo. Ho acceso il forno a 200 C e cotto una quarantina di minuti.
Forse avrei dovuto coprire un po' gli ultimi 5 minuti


Far riposare 5 minuti e servire con riso al vapore  o pilaf e altro contorno a piacere.



Nei prossimi giorni mi riprometto di usare la pasta miso per altre ricette.

Nella mia lista:

Melanzane al miso
Fagiolini col burro al miso
Tagliatelle ai funghi con burro al miso
Condimento al miso e tahini
Verdure sotto miso

Wednesday, July 24, 2013

Fekkas

E' da qualche settimana che sto cercando di svuotare la dispensa...ma l'altro giorno ho tirato fuori un po' di tutto e stilato una lista, ed e' stato proprio allora che mi e' preso il panico! Non ce la faro' mai!!!
E non ho neanche messo il naso nel freezer...
Quindi sto cercando ricette che siano facili e mi permettando di utilizzare piu' ingredienti in una sola volta.
Ho una boccetta di acqua di fiori di arancio da consumare, piu' avevo poche mandorle, uvetta, ancora semi di sesamo e girovagando sul net ho scoperto la versione marocchina dei tozzetti: i (le?) fekkas.

Ho seguito questa ricetta, sara' che le mie uova erano particolarmente grandi, ma non sono riuscita ad usare il liquido latte/acqua di fiori di arancio, allora l'ho utilizzato per bagnarmi le mani e formare i salametti. I miei tozzetti, che prevedono la montatura di zucchero e burro, sono piu' friabili, pero' questa ricetta e' meno dolce ed e' decisamente piu' sbrigativa,  poi mi e' piaciuta molto l'idea decorativa in superficie.

Io ho dimezzato le dosi rispetto al blog

 500 g di farina
150 g di zucchero
7 g di lievito chimico
3 uova (medie, aggiungo!)
175 ml di grassi (ho sciolto 125 di burro e mischiato a 50 ml di olio extra vergine, far raffreddare il burro!)
un bel pizzico di sale
4 cucchiai di una mistura di latte e acqua di fiori di arancio
50 g circa di semi di sesamo tostati
150 g di uvetta
150 gdi mandorle con la pelle, grossolanamente tritate
25-30 g di semi di anice leggermente pestati

Per spennellare
uovo e 3-4 cucchiai di caffe' istantaneo

Sbattere le uova con lo zucchero per slegarle, aggiungere i grassi, il sale, uvetta, semi di sesamo, mandorle. Aggiungere la farina setacciata con il lievito chimico, aiutandosi con la mistura latte/acqua di fiori di arancio per formare un impasto. Deve venire un impasto morbido ma non talmente appiccicoso da non riuscire a formare dei salametti, ne ho fatti 7 con queste quantita'. Ad ogni caso inumidire le mani per formare 6 salametti. Sbattere l'uovo con il caffe' istantaneo e spenellare i panetti, poi rigarli leggermente con una forchetta per formare dei rombi.



Cuocere in forno a 200 per 10-15. Non devono seccare.  I miei si sono spaccati di piu' rispetto al blog. Forse e' il lievito che ho usato...



Si fanno raffreddare e si attende una notte prima di tagliarli. Per il taglio uso un coltello da pane. Faccio il movimento sega per tagliare il primo mezzo cm e poi vado giu' di netto, zac, con un bel colpo. Mezzo cm di spessore.
Tostare in forno a 140 per una quindicina di minuti. Si conservano a lungo.






Saturday, July 6, 2013

Crema alle banane caramellate

Un poco di tempo fa mi sono dedicata alle zuppe moderniste in pentola a pressione. Poi, recentemente, ritrovandomi a dover cuocere velocemente delle mele e sapendo che avrei potuto applicare la stessa tecnica usata per cuocere le carote, ci ho provato e mi sono rallegrata del risultato. Al primo assaggio mi sono ritrovata a riaffondare il cucchiaio nella purea calda e, subito dopo, ancora e ancora. Fino a dovermi dare un po' di contegno e impormi di non finirmela tutta.

Anzi, a pensarci bene, ci avevo provato prima, con delle banane, ma avevo fallito miseramente, bruciando il fondo della mia adorata Kuhn Rikon.

Poi, la scorsa settimana, il fruttivendolo mi ha regalato dei tristissimi fichi,  ero li' li per buttarli nella spazzatura, ma ho pensato di fare un tentativo, di provare ancora con questa tecnica. Sono usciti buonissimi. Per l'incertezza sul quantitativo di acqua da aggiungere all'inizio- col senno di poi, forse dico nessuna- ho dovuto restringere il liquido alla fine. Ho aggiunto un po' di sciroppo d'acero buono, una spruzzatina di limone, rettificato il sale per tirar fuori i sapori e,  magia!,  una crema buonissima che ho usato per spalmare su del panbrioche, spolverato con una granella di noci e tostato sulla bistecchiera, usando un peso sopra. Ci ho fatto colazione cosi', per 3 giorni di filato.

Stasera ho riprovato con le banane. Ma in ordine.
Ho fatto sciogliere in pentola 70 g di burro a cubetti. Ho aggiunto 500 g di banane mature il giusto, tagliate a tocchetti, 3/4 di cucchiaino di bicarbonato (necessario per creare un ambiente piu' alcalino e favorire il processo di Maillard), un pizzico di sale e 2 cucchiai di soft brown sugar. Per evitare ancora bruciature, ho aggiunto anche 2 cucchiai di acqua.

Ecco prima di chiudere la pentola.


Sono stata molto attenta all'inizio, per chi fosse interessato, consiglio caldamente di rileggere tutto cio' che ho scritto sull'esecuzione della zuppa di carote, comunque, invece di accendere il booster del mio fornello ad induzione l'ho messo al 12 (il piu' alto), agitando di tanto in tanto la pentola. Appena la pentola e' andata in pressione, ho abbassato un po', in modo da tenerla un po' piu' alta rispetto alla seconda tazza per tenermi sui 15 psi, proprio come si puo' vedere in una delle foto su Hippressure cooking di Laura Pazzaglia: mi riferisco alla seconda che mostra la barra di pressione, dove sono visibili 2 tacche, ecco nella seconda foto la pressione e' un po' piu' in su della seconda tacca, che indica per l'appunto circa 15 psi. Anche se non sono convintissima. Lei dice che le pentole fatte per gli Stati Uniti, anche della stessa marca, raggiungono i 15 psi, in Europa i 13. Dovro' scriverle.

Ad ogni modo, dopo 28 minuti di cottura ecco come si presentavano le banane


Niente bruciature. Il colore molto scuro e' dato dall'uso dello zucchero bruno e del processo di Maillard.

Ho versato nel bicchiere del minipimer e montato.

Molto, molto buona. Domattina farcira' la mia crepe per colazione